7 giugno 2013 - Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù: Entrare nel cuore di Dio per comprendere il nostro cuore

News del 29/05/2013 Torna all'elenco delle news

ENTRARE NEL CUORE DI DIO... E' la proposta che Dio fà all'umanità, a ciascuno di noi.
Entrare nel suo cuore per comprendere il nostro cuore.

Quando ci sentiamo "pecore smarrite" nella vita, o quando sentiamo e percepiamo il senso di essere "peccatori che vogliono convertirsi", che non stanno bene nella "pelle", nella superficialità del peccato,
GUARDIAMO AL CUORE DI DIO, E IL NOSTRO CUORE SI RIEMPIE.

ENTRARE NEL CUORE DI DIO PER COLMARE IL NOSTRO CUORE.

Entrare nel Cuore di Dio...
Attraverso l'accesso unico e irrepetibile, il solo, il sole di quel Cuore: Gesù.

Attraverso Gesù entriamo con gioia in questo abisso della Misericordia senza alcuna paura del grande Mistero che ci sta di fronte e della profondità del suo avvicinarsi e del nostro avvicinarci e immergerci.

Gesù.

Per entrare nel Cuore di Dio e nel nostro stesso cuore basta una parola: GESU'.
"...E io sarò salvato"...da tutto ciò che non è amore. 

Omelia di
don Luciano Sanvito 


Il Cuore che tanto ci ama

"Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini", così il nostro Redentore si rivelava ad una sua devota ed innamorata, Santa Margherita Maria Alaquoque. Oggi celebriamo quell'amore che è stato riversato nei nostri cuori, che ci ha meritato la salvezza, che ci ha liberati dal male, ci ha riconciliati con il Padre, ci ha fatto riscoprire la fraternità tra noi. L'evangelista Giovanni, che nell'Ultima cena posò il suo capo sul petto del Signore, ebbe il privilegio di sentirne il pulsare intenso mentre egli stava per celebrare la prima consacrazione e poi iniziare la sua crudelissima passione. Maria di Màgdala sentì in lei i salutari effetti di quell'amore, si sentì amata, perdonata e convertita, e con lei una schiera di peccatori, di uomini e donne oppressi dal male fisico e spirituale. Chi di noi non ha sentito con la gioia del perdono l'intensità di quell'amore? Chi dopo una comunione eucaristica non si sentito amato, preso, coinvolto, immerso in quel cuore? La Chiesa ha preso coscienza della perennità di quell'amore, legato al memoriale della sua passione, morte e risurrezione, legato alla fedeltà dei suoi, alla santità di tanti e tante, che lo hanno testimoniato con il martirio e con l'eroicità della virtù cristiane. Siamo certi che il cuore di Cristo pulsa ancora nel nostro mondo e non smette di amarci anche quando abbiamo la triste impressione che alte barriere siano state erette tra noi e Lui. Egli è venuto proprio per abbattere il muro di separazione che il peccato aveva innalzato. In quell'amore egli si rivela ai piccoli, da quell'amore siamo guidati verso il vero bene, in quel cuore troviamo conforto quando siamo affaticati ed oppressi, lì troviamo ristoro, lì pregustiamo i primi bagliori della nostra finale risurrezione. È santa energia per noi, è la forza di Dio in noi per portare i nostri pesi, per fare della fatica della nostra vita, l'offerta quotidiana del nostro volontario tributo di gratitudine e di lode a Cristo e in Lui alla Trinità beata. È un cuore aperto e radioso quello che Cristo ancora oggi ci si mostra, è trafitto dal peccato, ma irradia ancora la sua grazia che ci santifica, che ci purifica e ci rende santi. Oggi fissiamo quel cuore umano e divino, ci immergiamo in esso e ci specchiamo in esso per sorbirne lo splendore, per sintonizzarci con quei battiti, per fargli sentire la nostra infinita gratitudine nello sforzo quotidiano di ripeterne le virtù e di imitarne l'intensità.

Omelia dei Monaci Benedettini Silvestrini 
 

Liturgia della Parola della Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù (anno C) venerdì 7 giugno 2013