8 aprile 2024 - Solennità dell'Annunciazione del Signore

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Quest'anno la solennità dell'Annunciazione del Signore stata spostata dal 25 marzo all'8 aprile per la coincidenza con la Settimana Santa. In Cattedrale le celebrazioni eucaristiche seguiranno l'orario dei giorni feriali: 7,30 - 9 - 18.

 

La festa odierna è la radice più vera della Pasqua. Infatti Gesù non ha salvato il mondo solo a partire dagli ultimi giorni della sua vita terrena. Egli ha cominciato a salvare il mondo fin dal primo istante in cui è entrato nella storia. E questo ingresso lo ha fatto prima attraverso la libertà di questa donna e poi attraverso il suo grembo. Infatti non dobbiamo mai dimenticarci che Dio è onnipotente, cioè può tutto. Eppure vincola la sua onnipotenza alla libertà dell’uomo.

La storia della salvezza è una storia che si intreccia inevitabilmente anche con le scelte che ognuno fa. Direbbe sant’Agostino: “il Dio che ci ha fatto senza di noi, non ci salva senza di noi”. Oggi è a festa della prima vera grande alleanza concreta tra la Grazia di Dio e l’umanità. È Maria la protagonista di questo inizio. È la sua libertà la cosa che rende possibile tutto il resto. In questo senso la pagina del Vangelo di Luca che racconta l’annunciazione è come la cartina di tornasole davanti a cui dobbiamo chiederci a che punto è la nostra vita. Infatti la nostra esistenza non è la somma degli eventi o delle cose che ci sono successe. La nostra vita è la somma delle nostre scelte, dei nostri, si, dei nostri eccomi. Solo guardando a quanto abbiamo messo in gioco la nostra libertà riusciamo anche a capire anche punto ci troviamo. Ecco perché il male non è semplicemente fare scelte sbagliate, ma è innanzitutto non fare mai delle scelte. E molto spesso la scusa per non fare mai delle scelte è nel fatto che non sempre capiamo tutto, che non sempre abbiamo sotto controllo le situazioni, che non sempre ci sentiamo pronti. Anche Maria si è trovata in una situazione simile ma ha compreso che a un certo punto della vita ciò che più che conta è il rischio della libertà e non le rassicurazioni. Onorare la festa di oggi significa rischiare di decidere oggi qualcosa. 
Commento di Don Luigi Maria Epicoco (2020)

 

Maria ci insegna che per prendere sul serio Dio bisogna lasciarsi condurre da Lui attraverso questa modalità. Ricercare nella fede solo ciò che vorremmo è un po’ come confinare l’opera di Dio alle sole nostre  sole aspettative. Dio è più grande della nostra immaginazione e delle nostre aspettative e proprio per questo ci chiede di seguirlo un passo la volta senza paura. Maria non segue Dio perché lo ha compreso fino in fondo ma perché si fida fino in fondo. È una grazia molto bella da domandare anche per noi. 

Commento di Don Luigi Maria Epicoco (2023)

 

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L’Annunciazione a Maria ci pone di fronte ad una grande verità: ognuno di noi ha avuto un’“annunciazione” personale. Sto esagerando? No di certo. Se esaminate la vostra vita passata, troverete un’esperienza che è stata decisiva; forse non ebbe allora conseguenze immediate, o almeno non vi sembrò, ma, ripensandoci adesso, vi accorgete che è stata fondamentale, sia essa la scuola che avete frequentato, un libro che avete letto, un discorso che avete ascoltato, una frase delle Scritture che vi ha colpito, gli amici a cui vi siete sentiti uniti o un ritiro che avete fatto. Era il Dio di Maria di Nazaret che si annunciava a voi. Voi avete dunque avuto una “vostra” annunciazione. E se non avete risposto “sì”, o se avete pronunciato soltanto un “sì” timido? Basta riconoscere l’annunciazione ora e cercare di recuperare il tempo perduto, vivendo per Dio e per gli altri. "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (tratto da www.lachiesa.it)

 

«Si potrebbe pensare che quella di Maria fu una fede facile. Diventare la madre del Messia: non era questo il sogno di ogni fanciulla ebrea? Ma ci sbagliamo di grosso. Quello è stato l'atto di fede più difficile della storia. A chi può spiegare Maria ciò che è avvenuto in lei? Chi le crederà quando dirà che il bimbo che porta in grembo è "opera dello Spirito Santo"? Questa cosa non è successa mai prima di lei, non succederà mai dopo di lei. Maria conosceva bene ciò che era scritto nella legge mosaica: una ragazza che il giorno delle nozze non fosse stata trovata in stato di verginità, doveva essere portata immediatamente davanti all'uscio della casa paterna e lapidata (cfr. Dt 22, 20 s.). Maria sì che ha conosciuto "il rischio della fede"!» (P. Raniero Cantalamessa ofm cap, da Zenit, 18 dicembre 2005).


 

LITURGIA DELLA PAROLA DELLA SOLENNITA' DELL'ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE tratto da wwww.lachiesa.it