2 marzo 2022- Giornata di preghiera e digiuno per la pace

News del 27/02/2022 Torna all'elenco delle news

I venti di guerra allarmano il Papa. Che torna a mobilitare le coscienze di tutti. Credenti e non. «Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina», ha detto il 23 febbraio, a termine della consueta udienza generale del mercoledì. «Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente, in tutto il mondo, sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale».

E ora vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra».

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«Una giornata - ha precisato il Pontefice - per stare vicino alle sofferenze del popolo ucraino, per sentirci tutti fratelli e implorare da Dio la fine della guerra». «Chi fa la guerra dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere», ha aggiunto Francesco. «Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio. E si distanzia dalla gente comune, che vuole la pace; e che in ogni conflitto è la vera vittima, che paga sulla propria pelle le follie della guerra». Ma il Papa non dimentica gli altri conflitti sparsi nel mondo: Yemen, Siria, Etiopia. E ribadisce: «Tacciano le armi! Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza». E ha citato infine l’articolo 11 della Costituzione italiana, «chi ama la pace» «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

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L'APPELLO DEL PAPA: all' UDIENZA GENERALE DEL 23 FEBBRAIO e all'ANGELUS DEL 27 FEBBRAIO