Il contributo della Diocesi di Reggio ai lavori del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze: accogliere gli immigrati è scuola di umanesimo

News del 11/11/2015 Torna all'elenco delle news

La Chiesa di Reggio Calabria – Bova sta partecipando ai lavori del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze tramite una delegazione composta da 7 persone, accompagnate dall'Arcivescovo Morosini. La delegazione reggina è la più giovane tra le metropolie italiane e prima in Calabria.

La CEI aveva invitato i Vescovi a scegliere “delegati giovani” che potessero esprimere desideri e attese del mondo giovane nei confronti della compagine ecclesiale. L'Arcivescovo di Reggio ha portato con sé quattro delegati under 30: Marco Scialò, laureatosi la scorsa settimana in Ingegneria Informatica e dei Sistemi per le telecomunicazioni all'Università Mediterranea e componente della fraternità di Comunione e Liberazione di Reggio Calabria; Pasquale Cuzzola, dottorando in Giurisprudenza alla Mediterranea e componente della commissione diocesana Giustizia e Pace; Brigida Marino, avvocato e vicepresidente di Azione Cattolica per il Settore Giovani e don Davide Imeneo, direttore de L'Avvenire di Calabria e parroco di Cataforio – San Salvatore. Completano la delegazione don Sasà Santoro, biblista e rettore del Seminario, la prof.ssa Alda Modafferi, segretaria della Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali e don Francesco Siclari, segretario particolare del Vescovo.

I lavori del Convegno sono iniziati lunedì scorso e dureranno fino a venerdì; i 2200 delegati delle 226 diocesi italiane stanno riflettendo sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Il momento più importante è stato vissuto martedì con la visita di Papa Francesco che ha dettato tre tratti che dovrebbero caratterizzare “l'umanesimo popolare della Chiesa: l'umiltà, il disinteresse e la beatitudine”.

Oggi è stata la giornata dei lavori nei gruppi di condivisione. Il teologo Lorizio e il prof. Mauro Magatti della Cattolica hanno introdotto le attività con due relazioni di altissimo profilo. Entrambi hanno ribadito come “è necessario ripartire da una cultura dell'accoglienza per favorire un nuovo umanesimo”. Il prof. Magatti ha ricordato ai delegati come “il Mediterraneo è la frontiera con più morti” ed è proprio in questa direzione che deve crescere il senso di accoglienza della “Chiesa in uscita”.

Durante i lavori nei gruppi i delegati reggini stanno testimoniando il grande impegno della Chiesa a favore dei migranti: la Diocesi di Reggio ha avviato la straordinaria iniziativa del Coordinamento Ecclesiale per gli Sbarchi, autorizzato dalla Prefettura ad intervenire in “area sbarco” insieme a tutti gli organismi istituzionali preposti. E' un'esperienza unica nella Chiesa Italiana che sta portando frutti insperati e sta consolidando un'indole caratteristica del popolo calabrese: quella dell'accoglienza. Grazie al Convegno Ecclesiale di Firenze il contributo della Chiesa Reggina è entrato nel circolo virtuoso delle iniziative distintive del “nuovo umanesimo” che caratterizzeranno l'impegno della Chiesa Italiana per il futuro.