20 gennaio 2013: Giornata Diocesana del Migrante e del rifugiato - Messaggio dell'Arcivescovo

News del 09/01/2013 Torna all'elenco delle news

Per esigenze pastorali la Giornata viene spostata nella nostra Diocesi al 20 gennaio.

Messaggio dell'Arcivescovo Vittorio Mondello

Fratelli carissimi,

la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che nella nostra Arcidiocesi per esigenze pastorali viene trasferita dal 13 al 20 gennaio, prende singolare risalto in quest’Anno della Fede. Lo richiama espressamente il Messaggio che il Santo Padre ha rivolto per questa ricorrenza a tutto il mondo cattolico: “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”. Il peregrinare dei migranti da un paese all’altro, da un continente all’altro è immagine e richiamo concreto alla natura profonda della nostra esistenza cristiana, quella di essere “stranieri e pellegrini sulla terra… alla ricerca di una patria” (Eb 11, 13-14; 1Pt 2, 11). Questa “fede è fondamento di ciò che si spera” (Eb 11, 1): fede che genera speranza.

La Giornata si inserisce felicemente anche nel Programma Pastorale Diocesano presentato nella mia ultima lettera pastorale, che definisce la Chiesa “Popolo di Dio”, “Popolo in cammino”, capace di includere e armonizzare nella sua unità le tante diversità, delle quali sono espressione viva la moltitudine di immigrati e profughi costretti ad approdare tra noi da tante parte del mondo. Questa multiforme presenza di fratelli, fra i quali notevole è il numero di cattolici, mette maggiormente in luce che la Chiesa è una “comunione di comunità” e introduce a fare  gioiosa e arricchente esperienza della sua cattolicità.      Molti però sono gli immigrati che, pur gloriandosi del nome cristiano, non sono ancora in piena comunione con noi. Anche la nostra Chiesa locale sta dando segni convincenti della sua apertura e condivisione nei loro confronti; esorto le parrocchie e i vari gruppi ecclesiali a offrire essi pure gesti di fraterna vicinanza, tanto più che la Giornata cade nel cuore della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

Non può inoltre sfuggire che anche nella nostra diocesi sono presenti una molteplicità di religioni e di credenze, che non possono essere ignorate, ma con le quali la Chiesa è, invece, chiamata a dialogare, a confrontarsi serenamente”, offrendo loro “la propria testimonianza di vita, che è già annuncio del Vangelo”. Questo “testimoniare la carità”,  preciso nella mia lettera, induce a prendere sopra di sé i problemi e le difficoltà degli uomini di oggi, condividerli fraternamente ed immettervi dentro il seme della speranza”. Speranza che può portare o accendere o rendere più viva la fede sia in noi stessi che nei nostri fratelli migranti.

Vi benedico di cuore,

Vittorio Mondello
Arcivescovo Metropolita
 

Messaggio dell'Arcivescovo Vittorio Mondello in pdf