Amatevi gli uni gli altri

News del 16/05/2009 Torna all'elenco delle news

  

Il frutto più visibile e credibile della Pasqua è un amore più grande e consistente verso Dio e verso i fratelli. Questo lo comprendiamo alla luce del Vangelo della VI Domenica di Pasqua, incentrato proprio questa tematica. Tematica molto attuale anche per la recente Enciclica di Benedetto XVI proprio sull'amore "Dio è amore", "Deus caritas est".
Il brano del Vangelo ci invita a riflettere seriamente sulla tematica dell'amore e soprattutto ad immergerci in un'esperienza di amore cristiano che significa, in sostanza, osservare la legge di Dio e seguire gli insegnamenti della Chiesa.
Facendo esperienza di amore vero, i cristiani sono i veri testimoni della risurrezione di Cristo nel mondo. La vita di Cristo è espressione di amore totale e totalizzante, la vita dei cristiani dovrebbe riflettere lo stile del proprio maestro e pertanto dovrebbe essere un'espressione di amore sincero dell'uno verso l'altro. Un amore che si concretizza, sul modello di Gesù, a dare la vita per i propri amici. E si è amici nella logica del Vangelo, si è discepoli di Cristo, se uno osserva ciò che Cristo ha insegnato e continua ad insegnarci mediante l'autorevole voce della Chiesa, da lui istituita per la santificazione del genere umano.
Su questo tema dell'amore si concentra anche il brano della seconda lettura tratta dalla prima lettera di San Giovanni Apostolo che approfondisce in essa i risvolti morali di tale amore nella vita cristiana.
L'amore viene da Dio e porta a Dio e chi ama sente dentro di se il desiderio forte di Dio e la nostalgia di Dio. Noi siamo affamati di amore e solo Dio può riempire il nostro cuore. Nessuna cosa e creatura al mondo può compensare in modo pieno e totale questo bisogno di amore che è fondamentale nella persona umana, perché fatta ad immagine e somiglianza di Dio e quindi assomiglia della carità divina.
In questo contesto di riflessione sul tema dell'amore si comprende il brano degli Atti degli Apostoli, prima lettura, che focalizza l'attenzione su questo Dio che è amore infinito e che non fa preferenza a nessuno e di nessuno, perché vuole che tutti si salvino, in quanto tutti sono figli di Dio, senza discriminazione alcuna.
Come è facile intuire, Pietro è all'opera per portare ai non credenti l'annuncio cristiano fondamentale che è la risurrezione di Cristo. Questo Dio si rivolge a tutti gli uomini e all'uomo nella sua integrità ed interezza. Ecco perché vuole che tutti gli uomini si salvino nel mistero della Pasqua di Cristo che è morto sulla croce per i peccati del mondo. Alla base della risposta personale alla chiamata alla santità, ovvero alla salvezza, c'è il sacramento del Battesimo, che è sacramento della fede e dell'immersione in Cristo, unico Salvatore del mondo.
Amore, pace e gioia sono i cardini di un'esperienza di Pasqua che vogliamo continuare a fare in questi giorni santi che ci porteranno progressivamente verso le celebrazione annuale dell'Ascensione e della Pentecoste, senza citare la solennità dl Corpus Domini e la solennità della Santissima Trinità, la vera e perfetta icona dell'amore all'interno delle relazioni divine e modello per le relazioni umane, improntate alla vera comunione, alla pari dignità, alla diversità delle missioni, alla fraternità condivisa e proposta come via preferenziale per vivere nell'orizzonte del Vangelo il tempo presente e soprattutto il tempo che il Signore ci ha concesso in questo mondo. 

 

di Mons. Roberto Brunelli 

 

Liturgia e commento a cura di Enzo Petrolino, diacono